Con il decreto legge n. 124/2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 19/09/2023 (DL Sud), è stato istituito un credito d’imposta a favore delle imprese che effettuano investimenti iniziali in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise (zone 107, 3, a), TFUE) e nelle zone assistite della regione Abruzzo (zone 107, 3, c), TFUE), come individuato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022 2027.
La misura del credito è la seguente:
Dimensione Impresa | Basilicata, Molise, Sardegna | Codifica Passepartout | Campania, Puglia, Calabria, Sicilia | Codifica Passepartout | Abruzzo | Codifica Passepartout |
Piccola | 50% | a= 50% Piccole Imprese DL. 124/23 | 60% | b= 60% Piccole Imprese DL. 124/23 | 35% | c= 35% Piccole Imprese DL. 124/23 |
Media | 40% | d= 40% Piccole Imprese DL. 124/24 | 50% | e= 50% Piccole Imprese DL. 124/24 | 25% | f= 25% Piccole Imprese DL. 124/24 |
Grande | 30% | g= 30% Piccole Imprese DL. 124/25 | 40% | h= 40% Piccole Imprese DL. 124/25 | 15% | i= 15% Piccole Imprese DL. 124/25 |
Gli investimenti agevolabili devono essere contenuti in un progetto di investimento iniziale, come definito all’articolo 2, punti 49, 50 e 51 del Regolamento UE n 65/2014 della Commissione del 17/06/2024 relativi all’acquisto o alla stipula di un contratto di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinate a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio della ZES, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, realizzazione e ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Il credito è determinato in percentuale sulla quota del costo complessivo dei beni acquistati dal 1 gennaio 2024 al 15 novembre 2024, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento di euro 100 milioni; invece il limite minimo è euro 200.000.
Sono esclusi dall’agevolazione, le aziende che si trovano in stato di liquidazione o in condizioni equiparabili, oltre a quelle che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite; dei trasporti e relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.
Il credito d’imposta deve rispettare i limiti e le condizioni previsti dal Reg. UE n. 651/2014 e potrà essere cumulato con altre agevolazioni statali che ricomprendono gli stessi investimenti.
Al credito, da utilizzare esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’art. 17 D. Lgs. 241/1997, non si applica il limite annuale di cui all’art. 1, comma 53, L. 244/2007, pari a € 250.000.
Nel caso in cui le imprese non mantengono la loro attività nelle aree ove è stato realizzato l’investimento oggetto di agevolazione, per cinque anni dopo il completamento dell’investimento, i benefici saranno revocati.
Qualora i beni oggetto dell’agevolazione non entrino in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, o nel caso in cui i beni vengano dismessi, ceduti a terzi, destinate a finalità estranee all’esercizio dell’impresa o a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, entro il quinto d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, il credito è suscettibile di rideterminazione.
I nuovi crediti sono visibili dal 2024 all’interno del parametro [Bonus investimenti Mezzogiorno] ed è visibile SOLO se l’azienda è ubicata in una delle regioni sopra menzionate (dal menù Anagrafica azienda, campo Domicilio fiscale). Non vengono forniti automatismi sulla fattispecie di azienda interessata dall’agevolazione (piccola, media o grande) quindi, l’utente seleziona l’aliquota che ritiene congrua alla propria casistica. Il credito in questione viene visualizzato nella stampa Crediti d’imposta ed anche nella stampa del bilancio fiscale.